Cosa troverai nell’articolo:
- Piano generale delle donazioni di Google
- Requisiti necessari e modalità di richiesta per le PMI
- Conclusioni e link utili
Piano generale delle donazioni di Google
Annunciato dallo stesso Sundar Pichai, CEO di Google, il piano da oltre 800 milioni di dollari complessivi ha lo scopo di aiutare a superare alcune delle sfide che l’emergenza coronavirus sta imponendo al mondo seguendo due linee principali: quella sanitaria e quella economica, espressa con varie azioni a supporto delle PMI.
Per quanto concerne la sanità più di 250 milioni di dollari saranno devoluti all’Organizzazione Mondiale della Sanità e ad organizzazioni governative per campagne di informazione su come prevenire il contagio da COVID-19, 20 milioni di dollari saranno donati come crediti gratuiti su Google Cloud per potenziare l’interconnessione e la capacità di calcolo degli istituti accademici e di ricerca che stanno ricercando cure e vaccini. Sono inoltre previsti finanziamenti diretti per le aziende che producono equipaggiamenti di protezione personale e macchinari medici salvavita.
L’impegno a favore delle PMI consiste in un fondo di 200 milioni di dollari per le istituzioni finanziarie di tutto il mondo per aiutare l’accesso al capitale delle piccole imprese e in crediti Google Ads per un valore 340 milioni di dollari.
In sostanza le imprese riceveranno crediti virtuali gratuiti da spendere sulla rete pubblicitaria, soluzione non nuova per Google che utilizza questo metodo anche per incentivare la creazione di nuovi account con bonus da 75 euro.
È lo stesso colosso dei motori di ricerca a spiegare sulle proprie pagine che la scelta di aiutare le PMI è dovuta al fatto che “sono la colonna portante della nostra società “.
Va considerato che Google sa di avere strumenti pubblicitari molto potenti rivolti a chi cerca una clientela locale e “fisica” , target sicuramente interessante per una grande quantità di PMI. Appare logico che cerchi di sostenere una categoria di attività sulla quale ha investito molto in termini di miglioramento degli strumenti pubblicitari da offrire.
Inoltre l’attuale situazione portando una diminuzione del numero degli inserzionisti rende possibile un forte calo del CPC (il costo delle inserzioni), cosa che se da un lato offre la possibilità di ottenere ottimi risultati a chi si occupa direttamente di marketing o si affida a professionisti, dall’altro non piace a Google che molto probabilmente già da metà giugno inizierà a distribuire i crediti gratuiti per normalizzare la situazione.
REQUISITI
Sempre dalla pagina ufficiale ci viene detto che le aziende ritenute idonee a ricevere i crediti gratuiti saranno tutte quelle che hanno effettuato spese con un account Google Ads per almeno dieci mesi nel 2019 e nel mese di gennaio o febbraio 2020, sia che gli annunci siano stati pubblicati direttamente che attraverso un partner (agenzia pubblicitaria e di marketing).
Qualora un’azienda soddisfi i requisiti non sarà necessaria alcuna richiesta: sarà Google stessa ad individuare chi è idoneo e assegnerà il credito pubblicitario direttamente nell’account Ads.
A conferma di quanto detto sopra, il credito non andrà a coprire spese precedenti o in atto, ma è destinato solo alle spese future; sarà utilizzabile su tutta la piattaforma (rete di ricerca, display, YouTube) sia direttamente che tramite agenzia partner, con l’unico vincolo di sfruttarlo entro il 31 dicembre 2020.
CONCLUSIONI
Come ogni operazione anche questa può essere considerata da diversi punti di vista: da un lato 800 milioni di dollari sono una cifra ingente, dall’altro la maggior parte sono crediti gratuiti che a Google costano nulla e anzi, con il prevedibile riallineamento dei valori del CPC a partire da fine giugno potrebbero portare un guadagno.
Se può sembrare limitante distribuire i crediti gratuiti solo a chi ha già un account Google Ads attivo è anche vero che spesso Google mette a disposizione crediti gratuiti per i nuovi clienti e anche in questi giorni è attiva un’offerta random per cui a fronte di 25 euro di spesa pubblicitaria vengono accreditati 75 euro gratuitamente.
Sicuramente gli aiuti fondamentali per le PMI italiane sono altri e devono provenire da altre fonti, ma in questo momento si sta prendendo coscienza del fatto che il lockdown ha aggravato problemi spesso già presenti.
Per questo al termine “ripartire” si sta affiancando il termine “ripensare”: ripartenza, non per tornare al punto in cui ci siamo fermati, ma occasione per superare i problemi che già esistevano grazie ad un nuovo approccio al modo di fare impresa.
In questa ottica i crediti gratuiti di Google possono essere uno stimolo a provare nuove strategie di marketing e a sondare le reali potenzialità della comunicazione via web, troppo spesso sottovalutate o mal sfruttate dal mercato italiano.
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